Il 27 ottobre 2019 è entrato in vigore il Decreto Legge n. 124 del 26 ottobre 2019, c.d. Decreto fiscale 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.252 del 26-10-2019), contenente “Disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili”.

Tale Decreto Legge, oltre ad inasprire le pene per i reati tributari, abbassare le relative soglie di punibilità ed a prevedere altre disposizioni in materia fiscale, è intervenuto in materia di responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001, ampliando l’elenco dei c.d. reati presupposto.

L’art. 39, comma 2, del Decreto introduce il reato di dichiarazione fraudolenta di cui all’art. 2 del D.Lgs. 74/2000 tra i reati presupposto ex D.Lgs. 231/2001.

In particolare, al secondo comma è previsto che dopo l’articolo 25 quaterdecies del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, è aggiunto il seguente: “Art. 25 quinquiesdecies (Reati tributari) – In relazione alla commissione del delitto di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti previsto dall’articolo 2 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, si applica all’ente la sanzione pecuniaria fino a cinquecento quote.”

Con tale intervento legislativo per la prima volta vengono introdotti, tra i reati presupposto, i reati tributari. Ad essere inserito, in particolare, è il reato di dichiarazione fraudolenta ex art. 2 D.Lgs. 74/2000, ai sensi del quale è punito con la reclusione da quattro ad otto anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi. Il comma 2 bis prevede che, se l’ammontare degli elementi passivi fittizi è inferiore a euro centomila, si applica la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni.

Appare subito rilevante la porta di tale norma, che, a ben vedere, andrà ad incidere, e non poco, sulla “vita” delle aziende italiane e sulle scelte politico-gestionale delle stesse in materia fiscale.

L’introduzione del reato di dichiarazione fraudolenta tra i reati presupposto determina, infine, la conseguente necessità di aggiornare i Modelli 231 già adottati dalle aziende, dedicando apposita sezione della parte speciale ai reati tributari.