La Corte di Cassazione, Sez. VI, con la sentenza n° 13936 dell’11 aprile 2022, si è pronunciata in tema di responsabilità amministrativa degli enti, con specifico riferimento al sequestro di somme di denaro.

La Corte era chiamata a valutare il ricorso proposto dalla difesa di una società avverso il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca di somme di denaro ritenute profitto derivante dal reato di traffico di influenze illecite.

I Giudici della Suprema Corte, con una sentenza innovativa, affermano che deve essere disposto il dissequestro delle somme necessarie per pagare le tasse sui profitti illeciti della società, al fine di evitare che la mancata riscossione delle imposte possa causare l’estinzione della società. In caso contrario il sequestro finalizzato alla confisca si tradurrebbe in una forma di interdizione definitiva dell’attività di cui all’art. 16 III co. D.Lgs. 231/2001, operante già in sede cautelare.

Il giudice, quindi, deve evitare che la misura reale, eccedendo le proprie finalità, si risolva in una sostanziale inibizione per l’operatività economica del soggetto colpito dal sequestro, sino a determinarne la paralisi o la cessazione.